mercoledì 9 luglio 2008

Non solo vittime: donne birmane tra stupri e resistenza

Gli stupri delle donne birmane continuano, mentre della situazione in Myanmar/Birmania almeno sui media mainstream italiani si tende a parlare sempre meno. In Myanmar lo stupro è un’arma di guerra utilizzata con notevole disinvoltura: secondo l’articolo “Rape in Burma: a Weapon of War”, i soldati dell’esercito birmano utilizzano lo stupro come arma per portare avanti la pulizia etnica del paese, che è caratterizzato dalla presenza di numerose minoranze etniche.

La violenza sulle donne, nell’ambito di un conflitto armato, ha una forte valenza simbolica, in quanto il corpo femminile rappresenta l’onore e la purezza dell’intera nazione. Dunque, come finalmente riconosciuto anche dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 1820 , gli stupri non sono qualcosa che accade in una situazione di caos e conflitto, ma sono elementi di una deliberata strategia bellica che promuove la completa deumanizzazione del nemico.

A titolo d’esempio, l’autrice dell’articolo, Cheery Zahau, sottolinea come nel solo stato di Chin , situato nella parte occidentale del paese, nel 2006 si sono avuti 38 casi di stupro. Ovviamente la maggior parte degli stupri sono rimasti impuniti, essendo perpetrati dal regime stesso.

Se si guarda alla storia passata, è tristemente evidente che la Birmania è “solo” l’ennesimo episodio di una lunga storia di vittimizzazione delle donne nei conflitti armati: si pensi agli stupri nella ex Yugoslavia, alle comfort women in Corea, etc.
Ma credo che anche se la vittimizzazione va costantemente denunciata, spesso si tende a trovare come comun denominatore tra tutte le donne l’essere oppresse, sia pure in modo diverso. Per quanto questo sia certo, credo che sia un buon esercizio rovesciare la prospettiva: le donne saranno anche tutte oppresse, ma tutte e dappertutto resistono, si organizzano a livello locale – senza attendere che si smuovano le grande agenzie internazionali, e fanno sentire la propria voce contro gli abusi a cui sono sottoposte.

Per quanto riguarda la Birmania, dal 1999 è attiva la Shan Women Action Network , un’organizzazione femminista che combatte per la giustizia di genere e contro la violenza sulle donne e altre associazioni quali la Karen Womens Association
che lotta per mantenere viva la tradizione Karen in Myanmar, e la Palaung Women Organization, che si impegna per un miglioramento dello status delle donne Palaung.

E' sicuramente anche merito di queste organizzazioni locali (e dei partners internazionali) se adesso le voci delle donne birmane possono arrivare fino a noi.

Alcune risorse:

Genere e Nazione

Licenza di stupro in Myanmar

Burma partnership

Free Burma Coalition

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