mercoledì 14 ottobre 2009

La mia mano per un water


Immagine presa qui

In India, la cui popolazione totale e' 1,065,070,607 persone, 665 milioni non hanno accesso alle latrine, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso: malattie e mancanza di privacy, siccome bisogna trovare un posto tranquillo dove espletare i propri bisogni.
Una geniale campagna, iniziata pochi anni fa, ha avuto l'intuizione di collegare matrimonio e latrine, ed ha fatto si' che nello stato di Haryana nel nord del paese, siano state costruite 1.4 milioni di toilettes. Il legame e' semplice: un buon futuro marito, oltre ad avere tutta una serie di caratteristiche, e' colui che ti costruisce anche un bagno. No bagno, no matrimonio.

Secondo l'articolo "In India, New Seat of power for women" una prima campagna della Banca Mondiale che aveva provveduto alla costruzione di latrine ha avuto poco successo, siccome la popolazione locale finiva per utilizzare le toilettes come ripostigli.
Questo e' un classico esempio di come sia fondamentale intervenire sui comportamenti delle persone perche' si abbia effettivamente un cambiamento in abitudini ormai radicate.
Un simile approccio e' stato usato in varie campagne per promuovere l'abitudine di lavarsi le mani piu' spesso, insistendo praticolarmente sul tema del "disgusto" e dello sporco. Anche in questi casi le donne sono state attivamente coinvolte.

Nel caso dell'India, grazie ad una combinazione di fattori, tra i quali lo squilibrio tra uomini e donne in termini numerici (dovuto anche alla piaga degli aborti selettivi) per cui ci sono molti scapoli che vogliono accasarsi e relativamente poche donne, e grazie anche al miglior livello medio di istruzione femminile, lo slogan "No toilet, no bride", diffuso con una campagna capillare che non ha risparmiato neppure le soap operas, ha avuto un effetto positivo.

Persino a livello sociale gli effetti della costruzione di latrine possono essere importanti: alla casta degli intoccabili tocca in genere tutto cio' che ha a che fare con la pulizia di resti umani, e le latrine potrebbero far si' che sempre meno sia necessaria la loro opera.
Il responsabile di tale successo e' Mr. Pathak, che ha dichiarato: "I tell the government all the time: If India wants to be a superpower, first we need toilets. Maybe it will be our women who finally change that."

Insomma, donne "empowered" da un water, ci sta anche questo.

2 commenti:

Michiamomari, e ha detto...

Commento 1:
Giustissimo. Concordo su tutto, convintissima che (anche) su questi dettagli dovremmo tutti riflettere di più.

Michiamomari, e ha detto...

Commento 2:
Cara Anna vorrei, se possibile, comunicare con te per e-mail. Posso chiederti di scrivermi qui:

marielealtre@gmail.com

mandandomi un recapito..?
grazie!!
ciao.