
Mentre qui ci si scanna per il crocifisso, in Spagna COGAM, collettivo di Madrid, ha realizzato un calendario per il 2010 a sfondo religioso dove la Vergine Maria e' rappresentata da una attivista trans, Carla Antonelli.
L'autrice del post di Bitch Magazine da cui ho preso la notizia segnala il fattore sovversivo legato alla rappresentazione di immagini sacre da parte di persone transgender. Le immagini hanno ovviamente scatenato polemiche: e' sovversivo o offensivo? Era necessario usare delle pose sexy in un ambito religioso? Si ritorcera' contro la comunita' trangender?
Al di la' delle polemiche, l'autrice sottolinea la necessita' per le femministe di vedere transgender, drag queens e tutti coloro che non si riconoscono nella tradizionale dicotomia maschio/femmina come alleati e non come entita' ambigue, "finte donne" da cui prendere le distanze
Del calendario parla anche queerblog.it. qui
Su un'altra nota, la Equality and Human Rights Commmission ha pubblicato il Rapporto "Trans Research Review" sulle discriminazioni subite da persone trans in Gran Bretagna: secondo il report, il 73% delle persone intervistate ha subito almeno una volta molestie di vario tipo.
Nell'Europa dei 27, la situazione non e' molto diversa: secondo un rapporto pubblicato nel 2008 sull'omofobia e discriminazione basate sull'orientamento sessuale, non solo a livello europeo ci sono "buchi" nelle legislature nazionali per quanto riguarda i diritti delle persone trangender, ma secondo quanto dichiarato da Thomas Hammerberger commissario per i diritti umani del Consiglio d' Europa: a "There is hardly any area where discrimination does not take place" e che "[la discriminazione] comincia con le condizioni sociali e legali che vengono imposte per cambiare genere. In molti paesi, c'e' l'obbligo di intraprendere una terapia ormonale, o un'operazione chirurgica per ottenere un riconoscimento ufficiale di riassegnazione di genere. Solo in pochi stati, come Spagna, Ungheria e Gran Bretagna, questo requisito non esiste" (traduzione mia da qui).
A fronte di un forte pregiudizio contro le persone trans, il calendario potra' fare ben poco, ma l'inclusione di queste immagini in un prodotto mainstream come il calendario (e come la religione) possono rappresentare un piccolissimo passo avanti per affrontare e combattere i nostri stessi pregiudizi.
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